27.09.2024
Erano più di trecento gli studenti che martedì mattina si sono avvicendati in Aula Magna per assistere alla Matinée riservata alle scuole del Religion Today Film Festival, giunto alla sua 27esima edizione. Quest’anno Katia Malatesta con la collaborazione di Riccardo Santoni del Forum Trentino per la Pace e i diritti Umani ci hanno presentato sei cortometraggi, tre per turno, in concorso al Filmfestival o premiati nelle passate edizioni, su diversi temi che sono stati poi discussi insieme ai ragazzi.
Nel primo turno abbiamo visto:
THE STUPID BOY, di Phil Dunn, corto inglese che è stato premiato lo scorso anno, di 15’, apprezzato moltissimo da tutta la platea. La storia racconta una Londra distopica, terrorizzata dagli attacchi dei suprematisti bianchi cristiani, in cui un uomo disperato viene preparato per una nuova missione suicida. La sua strada si incrocia con quella di un ragazzo diverso che vede il mondo in modo diverso e il loro incontro fa cambiare un destino che sembrava segnato.
A seguire LAILA, di Bani Somadder, film bengalese di 8′, che prende a cuore la condizione femminile, fra tradizione e industria bolliwoodiana. Una giovane madre, nel privato delle stanze di casa, per un momento crea un suo mondo fatto di sogni, per tornare poi ai suoi veri doveri, lontani ma contemporanei. Non c’è soluzione né giudizio nel film, ma una rappresentazione cruda delle contraddizioni odierne a cui soprattutto le donne sono soggette.
Infine LA FIAMMA, di Giacomo Talamini, corto in costume di 19’, ambientato sull’altopiano cimbro del XVIII secolo. Elk, un ragazzo affetto da una malattia che lo sta uccidendo, resta solo con i fratelli in un villaggio di montagna, durante un inverno nevoso. In assenza degli adulti, dalle leggende del loro popolo prende corpo una presenza sinistra che gli farà rivivere le storie infantili di terrore e paura. La suggestione della scenografia viene amplificata dall’uso della lingua cimbra e dalla bravura degli attori che rivisitando antichi saperi mantengono viva una cultura ricca e particolare, incastonata nelle montagne trentine.
Nel secondo turno invece, dedicato alle migrazioni, si sono avvicendati altri tre corti:
GUERRA TRA POVERI, di Kassim Yassin Saleh, corto di 15’ ambientato in una Roma periferica e multietnica, dove una madre e due fratelli vengono sfrattati dalla casa popolare in cui vivono. I due fratelli, convinti che l’abitazione sia stata assegnata a degli stranieri, decidono di farsi giustizia da soli e di riprendersela ad ogni costo per poi scoprire che la povertà non ha confini e che vive anche sotto casa.
KEEP, di Lewis Rose, corto inglese di 22’ ambientato in un faro trasformato in museo, in cui Gordon, l’ex guardiano, si confronta con la solitudine e con il menefreghismo contemporaneo. Quando Musa, un rifugiato afghano, si presenta da lui come aiutante, Gordon trova finalmente la spinta di cui aveva bisogno per dare un senso al suo vivere. Ma quando Gordon scopre le vere intenzioni di Musa, si trova di fronte a un dilemma morale che metterà in discussione le sue convinzioni più radicate, facendolo scegliere per il buon senso della legge del mare.
Infine ON MY FATHER’S GRAVE, di Jawahine Zentar, corto marocchino di 24’. in cui la giovane Maïne arriva in Marocco con la bara del padre, assieme alla madre e ai fratelli. Una sorta di migrazione al contrario in cui il rito funebre funge da sfondo per una scelta sofferta ma matura di una figlia verso la famiglia e la memoria del padre.
E’ stata quindi un’occasione per la scuola di poter affrontare, tramite la ricchezza del linguaggio audiovisivo, temi di interesse collettivo e sociale e di proporre agli studenti una visione critica del mondo contemporaneo grazie alla creatività di registi internazionali che fanno di questo il loro lavoro.
Ancora un sentito ringraziamento al Religion Today Filmfestival e al prossimo anno!
Caterina Bonapace