Il Writing and Reading Workshop è una metodologia didattica che nasce Stati Uniti e si sta diffondendo in questi anni anche in Italia. Il suo principale obiettivo è fare di ciascuno studente uno scrittore e lettore competente a vita.

E’ stata la prof.ssa Jenny Poletti Riz ad approfondire, prima in Italia, le proposte del Teachers College Reading and Writing Project della Columbia University, e attraverso le pagine del suo blog – www.scuolaaumentata.it – la maggior parte di chi sta sperimentando il WRW ha conosciuto, studiato e fatto proprio il lavoro di Nancie Atwell, vincitrice del Global Teachers Prize nel 2015. La metodologia della Atwell – caratterizzata da lezioni brevi e mirate (minilesson), consulenze individuali, tempo costante per la pratica autonoma e condivisione in gruppo – permette di accompagnare ciascuno studente nel proprio percorso alla scoperta della scrittura e della lettura come chiavi per conoscere il mondo, riconoscersi in esso e per trovare ed esprimere la propria voce (fonte J. Poletti Riz, Scrittori si diventa, Erickson 2017).

 

Da anni nel nostro istituto è presente un gruppo di lavoro che si occupa di sperimentare in classe tale metodologia, facendo formazione interna e condividendo materiali.

Nel laboratorio proposto dal wrw gli studenti seguono un processo di scrittura autentico.  

La “seduta” di lavoro inizia con una minilesson: una lezione breve (20 minuti al massimo per mantenere focalizzata l’attenzione e preservare il tempo della scrittura) ma intensa, dedicata a una strategia, una parte del processo di scrittura o una procedura del laboratorio (prescrittura, revisione bozze, gestione consulenze individuali…) che l’insegnante vuole rendere routine.

Terminata questa fase, inizia il tempo dedicato alla scrittura autonoma in cui gli alunni lavorano individualmente. Ogni studente solitamente sceglie come gestire il proprio tempo e quando/come applicare le tecniche apprese nel corso delle minilesson.

Nel frattempo l’insegnante conduce consulenze individuali, incontrando almeno tre “scrittori” per ogni sessione. Attraverso una conversazione con lo studente si mette in ascolto e definisce l’esigenza del momento. Immediatamente propone una strategia o una tecnica che può aiutare nel contingente lo studente-scrittore, ma che potrà poi essere utilizzata più volte. 

Gli ultimi dieci minuti della lezione sono riservati alla condivisione: chi vuole può leggere agli altri un pezzo ben riuscito, oppure l’insegnante condivide con la classe quanto emerso durante le consulenze. È un momento fondamentale in cui gli scrittori ricevono feedback immediati e specifici dai compagni o dalla docente, ed è allo stesso tempo un modo per rinforzare i contenuti della minilesson. 

È bene chiarire da subito che il WRW è una vera e propria strada anche per l’educazione alla lettura, non una collezione di sporadiche attività di promozione. Finita la lettura individuale di un testo, ogni studente deve esporre lo stesso alla classe. Ciò permette di creare una comunità di pratiche condivise attraverso dibattiti, conversazioni, presentazioni di libri, ricerca di significati. 

Sia per la scrittura che per la lettura lo strumento del taccuino riveste un ruolo fondamentale: è lo spazio fisico del pensiero riflessivo, in cui gli studenti registrano annotazioni su quello che leggono o sui libri che vorrebbero leggere, oppure si cimentano in “lampi di scrittura” ispirati dalle letture affrontate in classe.

È così che nel WRW si costruiscono competenze “alte” di lettura: educando i nostri studenti alla profondità dello sguardo, dando loro la consapevolezza di poter “guardare” la letteratura contemporanea con i propri occhi e non solo.

Ricordiamoci che scrivere non sempre è un talento innato, è qualcosa che si può imparare. Questa convinzione muove e motiva il nostro gruppo di lavoro a lavorare con passione per proporre testi e strategie sempre nuovi ai nostri studenti.